By Redazione 18 June 2020 In Creatività, Industrie culturali e creative, innovazione a colazione

Filiera colta: l’agricoltura delle relazioni

Intervista a Giuseppe Savino di Vazzapp

L’intervista di Michele Cignarale a Giuseppe Savino co-fondatore di “Vazapp” per Innovazione a Colazione è stata pura ispirazione.

Vazapp è un hub rurale, luogo di condivisione, formazione e creazione di relazioni del mondo agricolo. Una comunità che aggrega oltre 350 agricoltori che intende rilanciare il settore agricolo attraverso un percorso di innovazione sociale, favorendo le relazioni in agricoltura per lo sviluppo di idee e di attività imprenditoriali, finalizzate a creare opportunità e dar vita ad una “Filiera colta”® .

Giuseppe Savino sceglie con cura le parole che usa e, se non esistono quelle giuste, le conia o le trasforma riempendole di significati profondi.

FILIERA COLTA®

Giocando con l’assonanza con l’espressione “filiera corta” Giuseppe Savino parla di “Filiera colta”®, nella convinzione che la cultura sia un concime naturale di cui ha bisogno ogni settore produttivo per prosperare, non solo l’agri-cultura.

Lo scopo principale di una “Filiera colta”® è di

  • contenere e ridurre i costi al consumo dei prodotti (Filiera corta),
  • limitare i passaggi produttivi e le intermediazioni commerciali,
  • favorire il contatto diretto fra il produttore e il consumatore,
  • ridare dignità ai produttori
  • creare cooperazione e fiducia tra i confinanti, perchè “quando c’è cultura ci si unisce!

Giuseppe ha raccontato come spesso i confinanti dei terreni agricoli non si conoscano nemmeno e ha spiegato come questa assurda mancanza di relazioni non fa bene alle persone né alle attività agricole. Il Ministero cerca di finanziare progetti di cooperazione in agricoltura, ma Savino fa notare che “se ci si mette insieme per soldi e non per sogni, nulla sarà mai efficace“. (Questo vale anche per tutti gli altri settori produttivi e vale anche per il nostro cluster!).

AGRICULTURA

C’è un sapere enorme dentro la natura e la cultura della terra, come ci insegnano i riferimenti biblici. Questa cultura è stata spesso bistrattata, ma negli ultimi anni (e anche dopo il lockdown) è forte la necessità di riconnetterci alla natura, a partire da scelte alimentari più sane fino ad arrivare alla diffusione delle scuole nella natura.

Giuseppe Savino ha teorizzato e sta mettendo in pratica un nuovo modo di fare agricoltura che si basa su “pochi ettari e molte relazioni“. E’ infatti convinto che ad ogni agricoltore bastino 100 famiglie che si rivolgano a lui per acquistare i suoi prodotti, per garantire la sostenibilità economica dell’impresa.

Per essere sostenibile oggi, l’agricoltura deve essere interattiva e basata sulle relazioni, da curare al pari delle piante. Attraverso la connessione continua, non solo con i confinanti ma anche con i clienti, dal vivo o tramite social (come è accaduto durante il lockdown) è riuscito, per esempio, anche a trasformare la minaccia dei furti nel suo campo di melograni in opportunità e adesso ha una comunità reale e virtuale che ha adottato i suoi alberi.

ContaDiNNER e cucina condivisa

Contrario alle sagre, che definisce come masse che mangiano cose che non si sa da dove arrivano, Giuseppe mette al centro dei suoi eventi i produttori che raccontano i loro prodotti. La Contadinner è la cena (dinner) dei contadini ideata dalla comunità rurale, in cui i prodotti portati da ogni produttore sono condivisi e cucinati da uno chef allo scopo di promuovere i prodotti e creare relazioni.

Ancora non è riuscito a trovare la parola giusta per esprimere la sua idea di turismo di comunità accogliente, una parola che dovrebbe includere il guardare, custodire, lasciare il cuore in un posto e continuare, anche a distanza, a coltivare quello che si è visto e percepito.

Ma i semi delle parole sono già stati seminati e presto li vedremo nascere e ce ne prenderemo cura!

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