By Redazione 15 July 2020 In Industrie culturali e creative, Intervista alle aziende di Basilicata Creativa

Intelligenza artificiale e lucana per la prevenzione dei rischi, dagli assembramenti agli incendi

Il segreto del successo dell’azienda Applica è il personale altamente qualificato, spiega il CEO Massimo Galante

L’azienda lucana si occupa di tecnologia hardware and software e dal 2011 “applica” l’intelligenza artificiale alla prevenzione dei rischi. Applica dà lavoro a oltre 25 giovani; si tratta di ingegneri, programmatori informatici, designer e analisti funzionali, con età media 30 anni e quasi tutti lucani.

Le principali linee di mercato su cui si muove l’azienda sono la Fintech (tecnologie per la finanza) e i giochi per scommesse, ma negli ultimi due anni si sta aprendo anche ai mercati dell’automazione e dell’ IoT.

Tra i prodotti già installati dall’azienda lucana, ce n’è uno che riesce a prevedere gli incendi in maniera intelligente, integrando i dati da satellite con quelli rilevati da sensori a terra. Si tratta di elaborare “tonnellate di dati”, attraverso programmi di machine learning o apprendimento automatico che usano metodi matematico-computazionali per apprendere informazioni direttamente dai dati, ci spiega Massimo Galante Ceo e fondatore, insieme a Bruno Fortunato dell’azienda.

“Gli algoritmi di machine learning migliorano le loro prestazioni in modo “adattivo” mano a mano che gli “esempi” da cui apprendere aumentano. Ma ovviamente l’intelligenza artificiale da sola non può prevedere i rischi. Le macchine vanno programmate e settate, lavoro che fa il personale altamente qualificato dell’azienda. Inutile dire quindi che è il lavoro umano a fare la differenza!”

Il team dell’azienda lucana APPLICA, non solo intelligenza artificiale!

Come state affrontando la fase POST-COVID?/Quali sono i prodotti innovativi su cui sta puntando l’azienda e che potrebbero essere proposti al mercato locale, nazionale e internazionale?

Già a marzo 2020 Applica ha messo a punto un’ app (Cov-ID) acquistata dalla regione Piemonte per localizzare i contagiati (due mesi prima di IMMUNI) in base al posizionamento dello smartphone (che ci spiega Galante non è mai preciso e ci può essere un errore di localizzazione di qualche metro). Molto più utile per evitare possibili contagi è invece la “Suite anti-covid” con un allarme sonoro che allerta in caso di assembramenti. Già installata in una fabbrica e in due spiagge abruzzesi , si basa sulla tecnologia dell’image recognition, o riconoscimento di immagini, che a partire dai fotogrammi registrati da videocamere, calcola la distanza media tra le persone e segnala la mancanza di distanze di sicurezza.

Un consiglio/suggerimento per gli operatori pubblico/privati della Basilicata

Per Massimo Galante sarebbe importante “rivedere e migliorare i modelli di fruizione del lavoro, attraverso un utilizzo più oculato degli strumenti tecnologici. Eliminare i moduli cartacei e semplificare la burocrazia. Gli strumenti tecnologici non solo migliorano i processi lavorativi, ma anche la convivenza delle comunità”.

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